martedì 24 giugno 2014

Team Ciatti - Intervista a Luca Ciatti

Con questo post, inizio la serie di interviste al Team Ciatti. A parlare è il Team Manager, Luca Ciatti, al quale ho rivolto delle domande circa l'attività e i costi di gestione di un team come il suo impegnato nel mondo delle corse su due fronti, il Campionato Italiano Velocità (CIV) e il Campeonato de España de Velocidad (CEV).

Buona lettura!

Francè




Luca la storia del Team Ciatti è possibile trovarla in rete (www.teamciatti.it), ci puoi fare una breve introduzione dell'attività del team?
“Ho ereditato questa passione per il motocislismo da mio padre, dalla mia famiglia, romagnoli di nascita – quindi legati al motociclismo per autonomasia – e a fine anni ’90 ho cominciato a interessarmi maggiormente all’attività del team, nato con mio padre. Sono diventato quindi team manager coordinando il lavoro e dedicandomi in particolare alla crescita dei giovanissimi, che è un po’ la “mission” del Team. Ci impegnamo nel cercare quei talenti che domani potrebbero essere inseriti poi nel motociclismo che conta. Come nel caso di Enea Bastianini, creiamo un percorso agonistico che possa permettere ai giovanissimi che hanno talento e determinazione di poter esordire in un Team Mondiale come quello capitanato da Fausto” 

Attualmente la squadra è impegnata in Moto3 nel CIV con moto FTR-Honda e nel CEV con le Suter. Ritieni che il passaggio alle 4 tempi abbia aiutato a contenere i costi per correre o, al contrario, li abbia fatti lievitare?
 “Per quanto riguarda la Moto2, c’è stato sicuramente un contenimento dei costi rispetto alla vecchia classe 250 2T. Per quanto riguarda la Moto3, poiché il regolamento è più libero, rispetto alla vecchia 125 2T i costi non sono diminuiti, anzi…l’agguerrita concorrenza tra KTM e Honda non fa altro che far lievitare i costi. Nella Moto2 il motore è unico…” 


Enea Bastianini, che quest’anno sta ben figurando nel mondiale Moto3 con il Team GO&Fun Gresini, l’anno scorso correva nel tuo team. La collaborazione tra voi e la struttura di Fausto Gresini è anche tecnica o si limita all’individuazione di giovani talenti che vengono cosi introdotti nel mondo delle corse ad alto livello dalla vostra struttura? 
“Con Gresini Racing c’è anche una stretta collaborazione tecnica, iniziata nel 2012-2013 per la classe Moto3 e da quest’anno allargata anche alla classe Moto2. Ogni anno acquistiamo le moto del team Gresini per farle correre l’anno successivo con la nostra struttura nei campionati nazionali. Abbiamo anche uno scambio di dati e di informazioni tecniche che ci permettono di accrescere il nostro livello.” 



La scelta della Moto, Suter per il CEV e FTR Honda per il CIV, con quali criteri viene presa da un team manager? 
"Essendoci questa stretta collaborazione con Gresini Racing le nostre scelte sono vincolate a quelle loro e alla loro filosofia. Il primo parametro da tenere in considerazione è comunque l’alta competitività della moto: il prodotto più performante sul mercato è quello che comunque si valuta prima." 



Lorenzo Petrarca e Filippo Fuligni sono i giovani atleti che corrono nel tuo team quest’anno. Parlaci di loro dopo sei gare disputate. 
“Partiamo dal più piccolo, ovvero Filippo Fuligni: è all’esordio in Moto3 e ha delle doti che deve sviluppare, deve fare esperienza. In più il suo background non è cosi sviluppato come quello di Lorenzo: non ha cominciato prestissimo come gli altri campioni e non ha fatto le minimoto. E’ un anno di esperienza, deve fare km e crescere il più possibile, e lo sta dimostrando. Per quanto riguarda Lorenzo…beh ha sicuramente un ottimo potenziale. L’infortunio di inizio anno al Mugello ha un po’ pregiudicato questo inizio di stagione e siamo convinti che presto uscirà fuori e farà vedere il suo talento. Lo stiamo portando in Spagna per qualche Wild Card e questo gli permetterà di accelerare i processi di crescita agonistica.“ 



Approssimativamente quanto costa correre una stagione nel CIV? Quali sono le principali difficoltà che deve incontrare un team manager nella gestione di una squadra? 
“Il costo di una stagione è in funzione dei vari “pacchetti”. Orientativamente si aggira sui 70mila euro, con una forbice di 10, 15mila euro a seconda del numero di test che si vogliono fare. Il pacchetto comunque base ha quel costo.In questo periodo di crisi trovare le risorse è molto difficile…e non è sicuramente uno sport che è diffuso come il calcio o il nuoto. Il motocislismo ha difficoltà ad emergere come sport e ha anche bisogno di visibilità: stiamo usufruendo ancora della scia di popolarità lasciata da Valentino Rossi. Nonostante la crisi cerchiamo di mettere i nostri piloti nelle migliori condizioni possibili.”

I team sono ormai strutture che si occupano di mettere il pilota, che paga questo servizio, nelle migliori condizioni possibili di competitività. I valori aggiunti del Team Ciatti quali sono? 
“Sicuramente la notevole esperienza e la profonda dedizione…siamo nei campi di gara da moltissimi anni e la collaborazione con Gresini è sicuramente un valore aggiunto di cui non tutti possono fregiarsi. Siamo completamente immersi nel mondo delle competizioni e non abbiamo altre attività che potrebbero distrarci dalla nostra grande passione. Questo vale anche per i collaboratori tecnici che lavorano nel team. Inoltre la presenza di Ezio Gianola: la sua esperienza porta un notevole contributo ai ragazzi che permette cosi di fare passi avanti ancora più intensi verso la crescita.” 


La tua squadra corre nel CEV con Federico Fuligni. E’ possibile fare un paragone tra i due campionati? Ritieni che l’investimento fatto dalla Federazione Italiana per promuovere i giovani talenti stia dando i suoi frutti? 
“I costi sono decisamente differenti: per chi si appresta a praticare questo sport in Italia, il costo è decisamente più alto rispetto alla Spagna. In Spagna c’è un bacino d’utenza decisamente maggiore…qui è davvero per pochi eletti. E’ più facile che il campione esca spagnolo, anche per un discorso di probabilità. La supremazia s.pagnola degli ultimi anni e’ dovuta particolarmente a questo aspetto. Senza parlare poi delle condizioni climatiche: da febbraio fino a novembre inoltrato possono andare in moto, e questo è un bel vantaggio. La Federazione sta facendo gli sforzi dovuti ma credo si possa fare ancora molto di più per i questi giovanissimi.” 


Il Team Ciatti ha corso in passato anche nella classe STK 600 del CIV. E’ molto più costoso gestire un “semiprototipo” rispetto alle derivate di serie? I tempi sul giro e il divario tecnico giustificano eventualmente i costi?
 “Un prototipo ha un costo decisamente superiore, anche a livello di gestione. Basti pensare anche al costo d’acquisto, il costo di una Suter si aggira sugli 80000 euro…una moto di serie si avvicina agli 11000.” 

La Moto2 può essere considerata, come accadeva tempo fa per la classe 250 2T, una “nave scuola”? Che feedback hai in questo senso? 
“Assolutamente si. In Moto2 i motori sono uguali per tutti e la differenza è nel telaio. Ciò permette ai ragazzi di far emergere le loro qualità piuttosto che quelle della moto.” 

E’ troppo presto per parlare dei programmi futuri del team? E’ previsto uno sbarco in altre classi del CIV o in altre categorie del CEV? 
“Noi saremmo disposti a correre nella classe Moto2 se nel CIV venisse introdotta questa categoria, ma ciò sembra essere molto lontano al momento. Le nostre classi di riferimento sono Moto2 e Moto3. Al momento è troppo presto per dire se correremo anche in Spagna nella classe Moto3, come abbiamo già fatto in passato come wild card. Se ci sono le condizioni giuste per ben figurare possiamo aprirci ad altre categorie.”



Foto: teamciatti.it

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