martedì 21 ottobre 2008

Laverda

Oberdan Bezzi non me ne vorrà, se i capolavori realizzati da lui oggi non li inserisco nella sezione consueta, ma in quella nuova denominata Laverda.
Questo marchio italiano, acquistato nel 2000 da Ivano Beggio (allora patron dell'Aprilia) può essere considerato un altro grande, grandissimo patrimonio della storia motociclistica italiana e internazionale. All'estero il marchio Laverda è venerato in maniera particolare e pensate che recentemente è stato addirittura aperto un museo dedicato alle moto arancioni (colore ufficiale Laverda) in Olanda.
Voglio partire dalle realizzazioni di Oberdan, perchè guardare al futuro mi sembra il modo migliore per "risvegliare" (o forse semplicemente sognare...) e ricordare un marchio da troppo tempo bistrattato dai proprietari (la gestione Aprilia a parte un prototipo con motore Rotax, ha usato il marchio per vendere orribili scooter e quad taiwanesi).
I disegni di Oberdan li ho voluti suddividere idealmente in 4 famiglie, in modo tale da identificare velocemente le antagoniste che queste moto ideali si troverebbero oggi sul mercato. Queste tavole le considero le migliori in assoluto soprattutto perchè, secondo me, trasmettono subito l'idea di moto "solide" e "maschie", caratteristica "presa in prestito" alle famose progenitrici quali SF, SFC, Jota ecc

In questa sezione, se supportato da foto presentabili, l'intenzione è di inserire moto che hanno rappresentato il marchio ma anche qualche proposta che mi capiterà di trovare in rete. Mi auguro ovviamente che queste realizzazioni possano giungere ai vertici Piaggio in modo tale da considerare l'eventualità di creare un motore esclusivo per questo marchio e creargli attorno una gamma di moto che colpiscano subito per essere italiane, sportive, affidabili e magari anche supportate dalla partecipazione al campionato Mondiale Endurance e Superbike. Vietati assolutamente in gamma scooter e varie proposte a tre e quattro ruote.

V6 Family
La Laverda, nel 1978 fece debuttare nel mondiale Endurance una innovativa motocicletta, spinta da un V6 longitudinale con trasmissione finale ad albero cardanico. La moto non venne ulteriormente sviluppata, ma l'immagine sportiva di questa moto è rimasta intatta.
Oggi, evitando la trasmissione cardanica e facendo diventare il V6 trasversale, si darebbe origine ad una famiglia di moto "elitaria" sia per la tecnica che per i numeri di produzione, limitati e rigorosamente accompagnati da certificato di proprietà. Una sportiva ed una naked con questo propulsore sono le tipologie di moto ideali per rispecchiare il carattere corsaiolo ed esclusivo del marchio. Concorrenti di queste due moto diventerebbero le MV Agusta, la Ducati Desmosedici RR, le Ghezzi & Brian e anche qualche special artigianale. Ah dimenticavo, inclusa nel prezzo anche la partecipazione in fabbrica all'assemblaggio della moto.

Laverda V6 Evo:


Laverda V6 Evo Naked:


In Line Three "Family"

Riprendendo il tema del 3 cilindri in linea introdotto con la "3 cilindri" 1000 del 1972, in questa "famiglia" partendo da una stessa base si potrebbero allestire una sportiva da far debuttare nell'Endurance e in Superbike, una naked "da sparo" per far concorrenza a Triumph Speed Triple, Benelli TNT, Honda CB 1000 R, ecc. e una sportiva stradale mezza carena. Ripescando il nome RGS per quest'ultima proposta, le ultime quattro foto rappresentano diverse possibili interpretazioni di questo modello.
Prezzi più contenuti rispetto alle V6 e inclusa nel pacchetto d'acquisto anche la possibilità di partecipare ad un trofeo monomarca, sul genere di quelli Triumph.
L'immagine di motociclette sportive e affidabili verrebbe supportata prevalentemente dalla presenza al mondiale Endurance (prioritario anche per l'immagine di affidabilità) e da quello Superbike.

Laverda Superbike 3 cylinders:


Laverda 1000 Endurance:


Laverda Naked 3 cylinders:


Laverda RGS 1000 3C #1:


Laverda RGS 1000 3C #2:


Laverda RGS 1000 3C #3:


Laverda RGS 1000 3C #4:


V2 "Family"
La gamma Laverda a tre cilindri potrebbe anche essere affiancata/sostituita da questa famiglia di moto, che nella prima variante potrebbe anche essere inserita nella famiglia Vintage che propongo più in basso. Abbandonato lo schema del bicilindrico in linea proprio dei modelli SF/SFC, questo nuovo V2 in una cilindrata di 1000 cc, inserito in una opportuna ciclistica modulare andrebbe ad equipaggiare una sportiva mezza carena (nella seconda e nella terza foto le due varianti) e magari anche una naked.

Laverda RGS 1000 2V #1:


Laverda RGS 1000 2V #2:


Laverda RGS 1000 2V #3:


Vintage "Family"
La SF3, equipaggiata con un tre cilindri in linea, andrebbe a colmare l'enorme buco lasciato da Triumph dopo la scomparsa della serie Thunderbird a carburatori. Una moto classica con ottime prestazioni per non annoiarsi mai alla guida. Con il ricco catalogo di accessori allestito, teoricamente la SF3, potrebbe anche trasformarsi nella dirt-track in basso...

Laverda SF3 1000:


Laverda SF3 1000 Dirt-Track:

Anche se probabilmente mi sono un pò discostato dal "principio guida" che ha portato Oberdan alla creazione di queste splendide moto (mi scuso con lui se la mia fantasia ha galoppato nel vero senso della parola), la gamma Laverda per gli anni a venire la vedrei cosi. Magari aggiungendo una maxi-enduro con il V2 o con il 3 in linea.
A voi la parola adesso!

Disegni: Laverda Mania

7 commenti:

Il Nipote ha detto...

Possibile che nessuno stronzo riccone si decida di rpodurle???
Maledizione sono stupende, la dirt track fa paura, le SBK 3 clindri sarebbero stupende su una griglia SBK al fianco di Ducati e Aprilia, per non parlare della versione "vintage" che va tanto di moda.

Da ostia, fuori sti soldi!!!

Mi vien quasi da sperare che qualche cinese decida di fare la pazzia.
Alla fine Benelli ha trovato "aria" e la sua TNT, che ne dicano, fa spavento!!!

Demonio Pellegrino ha detto...

concordo con il nipote sulla dirt track.

Dave67 ha detto...

sono basito....

che lavori !!!

però non ho capito come mai i telai sono di altre moto... cioè, immagino che crearli dal nuovo sia un impresa...

comunque c'è quella Laverda SF3 con telaio e motore speed... che fa VERAMENTE mooolto X75 Hurricane !!!
A questo punto chiederei a Bezzi di rifare il disegno in versione Triumph !!!

Spettacolo !!!

Per quanto riguarda poi limpresa di rispolverare il marchio io dico che in Italia di soldi e di possibili investitori ce ne sono eccome... solo che per le moto ci vuole anche la passione, e qui la vedo dura.
I nostri migliori "ricchi" si appassionano alla mondanità, all'alta finaza (coi soldi degli altri...) ed a comparire in tv...
Noblesse Oblige....
;)

Francè ha detto...

@Davide: il riccone serve appassionato di moto altrimenti poi ti trovi i freni cinesi, il telaio coreano tutto ad un prezzo "italiano". Servirebbe un connubio tra la pazzia di Castiglioni e la gestione di John Bloor (Triumph).
Benelli sinceramente la vedo più in alto mare che mai. La TNT la giudico bellissima, ma dovevano tenersi stretto il designer (Morton). Ora tra cross, scooter cinesi e moto non più giovani la vedo molto dura risollevarsi. Soprattutto con (per me)l'inutile 600 a 4 cilindri con ciclistica simil-Bimota Tesi che vogliono produrre. Da appassionato vedo tutto tranne passione la dentro.
Decisamente opposto il discorso Morini. che spero continui cosi.

@Dave67: probabilmente Oberdan ha disegnato queste belve in ottica
di una veloce produzione. La ciclistica e il motore di alcune proposte sono basate sulla meccanica Triumph e precisamente il 955 da 120 cv.
Io sono molto puntiglioso su questi aspetti e ritengo che ogni Casa debba avere un propulsore proprio (a parte rare eccezioni come Aprilia e Bimota). Per questo ho glissato su questa "somiglianza"
Triumph.
Pubblicherò ovviamente anche realizzazioni su base Triumph...e la Hurricane c'è...se vuoi poi ti mando il link.
Concordo sul fatto dei ricchi.Serve come già dicevo prima, l'appassionato che voglia investire nelle moto. Magari anche non avendo subito dei guadagni.Il mondo della moto è abbastanza difficile da gestire e le problematiche sono molte. Se uno non ha la passione della moto, si fa la fine di Aprilia e company. Colaninno per me sta li solo per fare soldi e in moto, per sua stessa ammissione, non ci sa neanche andare.
E io da sempre ammiratore dei marchi italiani e di moto in generale, devo vedere una Guzzi chiusa con gli operai in cassa integrazione, freni cinesi copiati da Brembo sulle Aprilia e le ultime moto che mi sono sembrate con una qualità davvero scadente.

obiboi ha detto...

Francè, che dire?
Mi sembra di sentire la vocina della mia mente mentre mi sussurrava le stesse cose che hai scritto in maniera così chiara al tempo in cui realizzai questi disegni.
E siccome chiaramente non eri a conoscenza di queste mie elucubrazioni , la cosa mi rende particolarmente soddisfatto per non essere l'unico a intendere le cose in una certa maniera.
Una piccola precisazione, le tre cilindri "assomigliano" tecnicamente alle Triumph Triple, perchè SONO delle Triumph, in quanto a suo tempo ( complice e "sussurratore " dell'operazione un mai troppo compianto Signore oggi scomparso)questa era una delle ipotesi ventilate per "usire" sul mercato in tempi rapidi , in attesa del propulsore Made in Laverda allo studio.

Ciao

Oberdan.

Dave67 ha detto...

Grazie per la precisazione Oberdan !
Mi fa piacere sapere che stavi lavorando su un progetto interessante come questo...
peccato sia andata così...

Francè ha detto...

Ciao Oberdan, innanzitutto grazie per la precisazione.
Mi fa piacere di aver "azzeccato", la visione dell'ipotetica gamma Laverda. Sul sito dove ho recuperato i tuoi lavori queste info non c'erano e per questo motivo ho deciso di interpretare a modo mio le tavole.

Grazie ancora.

Francè

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